Materia prima largamente disponibile, data la grande ricchezza della montagnola senese, che offre per natura varietà di legnami pregiati destinati a lavorazioni “nobili”, e varietà per utensili di uso comune, nonché varietà utilizzate per riscaldamento. Generazioni di abili artigiani con il loro saper fare hanno utilizzato ogni varietà di legname, a seconda delle caratteristiche e delle utilità specifiche, mantenendo quindi viva l’abilità e la creativa capacità di effettuare le più svariate lavorazioni: dalla manifattura di utensili domestici (manici, mestoli, taglieri, mobili) ed agricoli (scale a pioli, manici per utensili, cesti, carri, botti, ruote) oltre che diletto (bastoni intarsiati, pipe), fino ai raffinatissimi mobili intarsiati.
I legni della montagnola ed alcuni esempi del loro impiego nel passato:
Quercia: legna da ardere, carbone;
Leccio: costruzione delle ruote dei carri, in particolare raggi e quarti della ruota; (mentre il tiro veniva costruito con l’acacia ed il piano con l’olmo selvatico)
Olmo domestico: mobili;
Noce e ciliegio: mobili di pregio;
Olivo: intarsi in mobili di pregio;
Cipresso: infissi e mobili di uso comune;
Castagno: infissi, mobili di uso comune, scale a pioli e con le strisce, ceste
Pero: utensili da cucina ed anche mobili;
Ciocco di scopo (purché particolarmente compatto e ben curvato) per costruire pipe.
La tradizione voleva che per nuove nascite fossero piantati alberi “forti e longevi” quali castagni, noci, querce, peri e ciliegi.