Le castagne hanno rappresentato, per secoli, la principale fonte alimentare delle popolazioni e degli animali, dette per questo anche 'pane dei poveri'. La castagna è il frutto di una pianta (il castagno) molto antica; pare risalga al Cenozoico e la sua diffusione va dall'Asia minore all'Europa meridionale, all'Algeria. L'Italia vanta la maggiore superficie di castagneti in Europa, con circa 800.000 ettari. I castagni sono alberi caratteristici dei boschi di mezza montagna e la nostra montagnola senese non fa eccezione con i suoi castagneti e marroneti. Anche qui, come altrove, nel passato hanno costituito, oltre che una importante fonte di approvvigionamento del legno, un fondamentale sostentamento alimentare degli animali, ma soprattutto dei boscaioli e delle loro famiglie. La castagna è uno dei pochi frutti che può essere ancora definito come 'frutto naturale'. Il suo riccio infatti la 'protegge' dai trattamenti chimici rendendo così la sua produzione agricola una produzione biologica, per questo sta riemergendo la cultura della tutela del marroneto e si sono costituite associazioni per la tutela e la produzione di castagne destinata alla filiera corta. La castagna fresca è facile da trovare durante l'autunno, mentre la farina o le castagne secche si trovano tutto l'anno. In Italia sono presenti circa 300 varietà, alcune rinomate con marchio Igp. Le castagne oltre ad essere consumate direttamente, bollite o arrostite, possono essere utilizzate per molteplici preparazioni tanto dolci quanto salate e per confetture. Tra le tante varietà di birre artigianali, di cui recentemente si è diffusa la produzione, esiste anche la birra alle castagne.